Primo: mantenete la bussola, non fatevi rincoglionire (termine psico-tecnico!) dalla pressione della società e degli altri, mantenete il focus su quello che è veramente importante per voi e per i vostri figli. In questa epoca social dobbiamo sempre essere tutte performanti, truccate, pettinate, sempre sorridenti, mai scazzate, efficienti ed efficaci, dobbiamo saper fare tutto e i nostri figli devono essere anche loro sempre sorridenti, vestiti bene, non tirannici e mai capricciosi… Certo. Come no.
La verità amiche mie è che queste cose sono marginali, a vostro figlio per il compleanno non gliene frega un cavolo di avere 800 invitati, i clown, gli animatori, gli sbandieratori, i fuochi artificiali, la torta di pasta di zucchero di 7 piani (per la preparazione della quale vi siete dovute impegnare l’orologio d’oro dello zio Venanzio e smadonnato di notte di fronte a tutorial del boss delle torte) L’equazione (infallibile) del piccolo Mugnaio Bianco recita: “per quanto scenografica e buonissima sia la torta che avete fatto, vostro figlio vi dirà SEMPRE che voleva “a totta coee steiine” (torta pan di stelle, mulino bianco, carrefour reparto biscotti, costo: €5,19).
Secondo: i vostri figli hanno bisogno di voi per un sacco di cose diverse, non solo perché li coccoliate e li ammiriate nelle cose che fanno, ma anche perché sosteniate la loro crescita e li alleniate ad affrontare le difficoltà. Quindi non cercate di togliere davanti a loro tutti gli ostacoli, lasciateglieli affrontare, dategli la possibilità di scoprire la loro forza di carattere, la loro resilienza, alternate momenti in cui fate voi per loro a momenti in cui lasciate che facciano loro per loro stessi, abbiate cura di tutte e due queste parti dell’essere genitore: proteggere e allenare alla vita.
Terzo: i vostri figli vi amano, non dimenticatevelo, mai, nemmeno quando vi dicono ‘brutta, cattiva, ti odio’, un genitore non è degno di essere chiamato tale se il proprio figlio non ha pensato almeno un po’ di volte ‘ti odio’, la forza che li spinge ad entrare in contrasto con noi non ha nulla a che fare con il legame, il pensare che vostri figli non vi vogliano bene insinua un tarlo shakespeariano nella vostra testa e non vi consente più di fare il vostro lavoro, di andare fino in fondo quando sentite che dovete mettere un limite e tenere duro. Ah, per inciso: il 70-80% del lavoro del genitore, ad ogni età, è semplicemente resistere resistere resistere, tenere duro, tenere duro quando abbiamo detto no e loro insistono, tenere duro quando ci sollecitano in ogni modo e testano la nostra tenuta per vedere se siamo in grado di reggerli e contenerli, fare il vigile urbano, il cane da guardia, la quercia secolare (scopri QUI il metodo quercia), essere un punto fermo, un porto sicuro nel quale approdare anche durante la burrasca.
Quarto: i bambini ci mandano segnali, in continuazione, molti di questi segnali sono mascherati, cercate di non credere al messaggio superficiale ma di leggere quello più profondo, anche quando vi stanno dicendo ti odio sei cattiva in realtà stanno dicendo ho bisogno di te, aiutami ad affrontare questo limite, aiutami a gestire queste emozioni forti, non vi fate fregare dai messaggi mascherati, perchè anche quando non sembra, loro hanno bisogno di voi, voi siete davvero importanti. Parallelamente, ricordatevi che non tutto dipende da voi, noi mamme certamente siamo professioniste nel fare errori e ci prendiamo le nostre colpe, ma con buona pace di Freud dovete sapere che i figli nascono con un loro temperamento individuale, e nel loro percorso incontreranno educatori, insegnanti, maestre, amici, amori, preti e allenatori, compagnie ‘buone’ e ‘cattive’, persone che influenzeranno la loro crescita, rilassiamoci, non dipende sempre tutto da noi.
Quinto: se sentiamo che invece siamo proprio noi che sbagliamo alcune cose, teniamo a mente che possiamo riparare, non siamo onnipotenti, diamo per assodato che molte volte sbaglieremo o non saremo in grado di aiutarli, se ci rendiamo conto di fare degli errori ripariamoli in seguito, questo comportamento servirà loro da esempio ed apprenderanno a chiedere scusa e a rimediare agli errori. (Le future nuore ringrazieranno). Se ci accorgiamo che su certe cose sbagliamo sempre, sempre sulle stesse, andiamo a fondo nel comprenderle; a fare i genitori si impara implicitamente dai propri genitori e a volte questo comporta delle difficoltà, sappiate che non basta cercare di ‘fare il contrario di quello che faceva mia madre’, la cosa che funziona di più è prendersi uno spazio per ripensare alla propria esperienza di figlio e costruirne una narrazione alternativa, vi consiglio caldamente di farlo se vi rendete conto che ci sono dei nodi aspri che si ripetono sempre e che non riuscite a dipanare, fatelo senza paura perché rileggendo la vostra storia di figli cambierete completamente quella di genitori.
Concludo con due cose, una per i papà, i mariti e i compagni: abbiamo bisogno di voi, i figli sono impegnativi e bisogna affrontarli in assetto da falange romana, abbiamo bisogno di fare squadra, non abbiamo bisogno che ci razionalizziate le cose e spesso nemmeno che ci troviate chissà quali soluzioni a stanchezze e problemi che sono fisiologici, a volte vogliamo solo lamentarci e che voi possiate reggerlo (Sì, a volte anche il lavoro del partner è semplicemente quello di reggere).
Un suggerimento salvavita per i papà: evitate frasi come “sei sempre nervosa!”, “devono arrivarti le tue cose?” “Mi sembri tua madre!”, apprezzabili invece frasi come “tesoro riposati ci penso io ai piatti stasera”, “tesoro perché non lasciamo stare i lavori per adesso e ci sdraiamo insieme sul divano a farci due coccole?” (no, metterle una mano sulla tetta dopo 3 secondi netti non rientra nel concetto di “farsi le coccole”), “ti ho comprato il cioccolato fondente e il rum Zacapa invecchiato, te ne porto un goccetto?”.
Il mio ultimo pensiero è per una carissima amica che non riesce ad avere bambini: come tante altre donne ha vissuto più volte la gioia del test di gravidanza e la fatica di non riuscire a portarla avanti, il lutto, la speranza e la disperazione…questa amica mi ha fatto da mamma molte volte, mi ha accudita in momenti difficili come quelli in cui stavo per perdere anche io il mio bambino, mi ha coccolata, spronata, mi ha portato le schifezze perchè io potessi mangiarle a letto e si è sobbarcata fatiche perché io potessi riposare, mi ha sostenuta moralmente e operativamente, ha fatto tutto ciò in modo assolutamente naturale ed identico a quello di una madre qualsiasi. A lei e a tutte le “diversamente mamme” va il mio abbraccio più stretto in questa giornata, vi auguro di riuscire a trovare un senso per ciò che vi sta accadendo e di poter comunque esprimere tutto l’amore e la bellezza che c’è in voi.
AUGURI!!
incredibilmente magico ed efficace!!
Una vera iniezione di fiducia, che ha colpito quelli che sono i punti nevralgici del percorso di mamma! Grazie infinite per questo “cofanetto di perle di saggezza” che mi arriva in un momento particolarmente difficile, dandomi validi strumenti per la mia battaglia.