Gent.ssa Dott.ssa Silvia Spinelli,
mi chiamo Di Roma Claudia e come Lei sono una psicologa e psicoterapeuta, da molti anni mi occupo di counseling genitoriale, psicoterapia in etá evolutiva e formazione nelle scuole.
Apprezzo molto questo blog e avendo parenti a Torino magari non mancherá occasione di conoscerla.
Cordiali saluti
Claudia Di Roma
Che scoperta………da 8 anni e mezzo combatto una battaglia e solo ora scopro di aver ragione!!!!
La parola d’ordine è: “mio figlio non è ‘cattivo'”.
A volte ci casco anche io e le mie armi si sgretolano, allora le parole cadono giù dalla frase e mio figlio diventa cattivo anche per me.
Però mi riprendo, lo guardo e mi fa tenerezza la fatica che fa nel gridare, nel piangere, nell’urlare in una lingua che finora nessuno ha capito, ma che spesso abbiamo avuto bisogno di azzittire perché non ce la facevamo più.
Ci siamo ostinati a pretendere che parlasse la nostra lingua, sforzandoci troppo poco di comprendere la sua.
Negli anni tante volte ho tentato di far capire che ci sono circostanze in cui non si può e non si deve chiamare capriccio un comportamento rabbioso, per esempio quando era neonato e non dormiva, urlava e urlava, nulla poteva consolarlo. Mi dicevano che era colpa mia che gliele davo vinte e che i bambini vanno lasciati urlare così imparano a non fare i capricci. “ma i bambini dormono, se urla c’è sicuramente un motivo, non posso pensare di dirgli con il mio comportamento: non mi importa di ciò che provi, i bambini dormono e se restano svegli o si svegliano c’è qualcosa cha non va!
Ora Adriano ha 8 anni e mezzo, è un bambino meraviglioso, passionale, sensibile, ma è stato, ed è ancora molto spesso, un bambino faticoso.
Non conoscevo il Disturbo Oppositivo Provocatorio, oggi per caso mi è capitato tra le mani un articolo, ho sgranato gli occhi quando ho letto il ritratto di mio figlio, e con un sollievo immenso ho capito che non mi sbagliavo.
Proprio ieri parlavo con mio marito, chiedendogli di non essere troppo duro con lui, che forse il suo non sopportarlo traspare troppo anche se tenta di nasconderlo, ed anche il mio ciclico perdere la pazienza e urlare per farmi ascoltare, poteva essere alla base dello sviluppo di una scarsa autostima, del sentirsi sbagliato, inadeguato.
In questo blog ho trovato tante risposte e, anche se mi scuso per essere stata troppo lunga, voglio ringraziarti dottoressa Silvia Spinelli, continuerò ad approfondire……..come una quercia!
Cristiana
Buongiorno !sono una mamma disperata…nn riesco piu’a gestire mio figlio , giuseppe ha 9anni.. ha un ‘atteggiamento provocatorio ..si lamenta di tutto, nn le va bene nulla! La mattina se nn ha I biscotti che le piacciono , inizia a lamentarsi..le scarpe devono essere sempre le stesse..se le cambio x lavarle ..apriti cielo… l’abbigliamento e una disperazione….poi mi risponde nn bene..io x nn farlo urlare e innervosire cerco di accontentarlo..ma sono arrivata a nn farcela piu.. mi fa sentire inadeguata…. ho altri due figli..la femmina a 27 anni , e il maschietto 8 anni… ma il piccolo nn e cosi … a scuola lo lasciano solo xche il suo atteggiamento un po da comandino…io amo mio figlio , ma nn riesco piu’a gestirlo..premetto che sono separata dal papa’..cio’che dice e fa il papa’ va bene x giuseppe…anche xche all’inizio della nostra separazione, il papa’ a cercato sempre di darmi la colpa di tutto, cosi il bambino nn accetta le regole poste da me.
Antonietta buongiorno e grazie per avermi scritto!! Per esperienza, quando i bambini si lamentano che tutto non va, stanno cercando di esprimere un disagio diverso, è come se segnalassero al genitore che si sentono “storti”, sbagliati. Ha provato a leggere l’articolo sul blog “sei mio figlio ma non ti sopporto”? Lo legga e poi mi dica cosa ne pensa..se la situazione persiste le consiglio di chiedere una consulto psicologico nella sua città, in queste situazioni a volte non servono lunghe terapie, ma bastano pochi incontri per sbloccare la situazione. Mi riscriva se vuole! Un caro saluto
Gentile dottoressa Silvia,
cercando nel web di capire se sono la sola “mamma alla frutta” e se ci sono speranze per un rapporto genitori-figli “discreto”, mi ha colpito Lei con il suo modo garbato, sensibile e molto chiaro. Avrei già preso appuntamento se non ci fossero più di duecento km di distanza fra noi….Grazie del suo aiuto. Cordialmente
Gent.ssa Dott.ssa Silvia Spinelli,
mi chiamo Di Roma Claudia e come Lei sono una psicologa e psicoterapeuta, da molti anni mi occupo di counseling genitoriale, psicoterapia in etá evolutiva e formazione nelle scuole.
Apprezzo molto questo blog e avendo parenti a Torino magari non mancherá occasione di conoscerla.
Cordiali saluti
Claudia Di Roma
Grazie Claudia! E a presto allora 🙂
Che scoperta………da 8 anni e mezzo combatto una battaglia e solo ora scopro di aver ragione!!!!
La parola d’ordine è: “mio figlio non è ‘cattivo'”.
A volte ci casco anche io e le mie armi si sgretolano, allora le parole cadono giù dalla frase e mio figlio diventa cattivo anche per me.
Però mi riprendo, lo guardo e mi fa tenerezza la fatica che fa nel gridare, nel piangere, nell’urlare in una lingua che finora nessuno ha capito, ma che spesso abbiamo avuto bisogno di azzittire perché non ce la facevamo più.
Ci siamo ostinati a pretendere che parlasse la nostra lingua, sforzandoci troppo poco di comprendere la sua.
Negli anni tante volte ho tentato di far capire che ci sono circostanze in cui non si può e non si deve chiamare capriccio un comportamento rabbioso, per esempio quando era neonato e non dormiva, urlava e urlava, nulla poteva consolarlo. Mi dicevano che era colpa mia che gliele davo vinte e che i bambini vanno lasciati urlare così imparano a non fare i capricci. “ma i bambini dormono, se urla c’è sicuramente un motivo, non posso pensare di dirgli con il mio comportamento: non mi importa di ciò che provi, i bambini dormono e se restano svegli o si svegliano c’è qualcosa cha non va!
Ora Adriano ha 8 anni e mezzo, è un bambino meraviglioso, passionale, sensibile, ma è stato, ed è ancora molto spesso, un bambino faticoso.
Non conoscevo il Disturbo Oppositivo Provocatorio, oggi per caso mi è capitato tra le mani un articolo, ho sgranato gli occhi quando ho letto il ritratto di mio figlio, e con un sollievo immenso ho capito che non mi sbagliavo.
Proprio ieri parlavo con mio marito, chiedendogli di non essere troppo duro con lui, che forse il suo non sopportarlo traspare troppo anche se tenta di nasconderlo, ed anche il mio ciclico perdere la pazienza e urlare per farmi ascoltare, poteva essere alla base dello sviluppo di una scarsa autostima, del sentirsi sbagliato, inadeguato.
In questo blog ho trovato tante risposte e, anche se mi scuso per essere stata troppo lunga, voglio ringraziarti dottoressa Silvia Spinelli, continuerò ad approfondire……..come una quercia!
Cristiana
Buongiorno !sono una mamma disperata…nn riesco piu’a gestire mio figlio , giuseppe ha 9anni.. ha un ‘atteggiamento provocatorio ..si lamenta di tutto, nn le va bene nulla! La mattina se nn ha I biscotti che le piacciono , inizia a lamentarsi..le scarpe devono essere sempre le stesse..se le cambio x lavarle ..apriti cielo… l’abbigliamento e una disperazione….poi mi risponde nn bene..io x nn farlo urlare e innervosire cerco di accontentarlo..ma sono arrivata a nn farcela piu.. mi fa sentire inadeguata…. ho altri due figli..la femmina a 27 anni , e il maschietto 8 anni… ma il piccolo nn e cosi … a scuola lo lasciano solo xche il suo atteggiamento un po da comandino…io amo mio figlio , ma nn riesco piu’a gestirlo..premetto che sono separata dal papa’..cio’che dice e fa il papa’ va bene x giuseppe…anche xche all’inizio della nostra separazione, il papa’ a cercato sempre di darmi la colpa di tutto, cosi il bambino nn accetta le regole poste da me.
Antonietta buongiorno e grazie per avermi scritto!! Per esperienza, quando i bambini si lamentano che tutto non va, stanno cercando di esprimere un disagio diverso, è come se segnalassero al genitore che si sentono “storti”, sbagliati. Ha provato a leggere l’articolo sul blog “sei mio figlio ma non ti sopporto”? Lo legga e poi mi dica cosa ne pensa..se la situazione persiste le consiglio di chiedere una consulto psicologico nella sua città, in queste situazioni a volte non servono lunghe terapie, ma bastano pochi incontri per sbloccare la situazione. Mi riscriva se vuole! Un caro saluto
Gentile dottoressa Silvia,
cercando nel web di capire se sono la sola “mamma alla frutta” e se ci sono speranze per un rapporto genitori-figli “discreto”, mi ha colpito Lei con il suo modo garbato, sensibile e molto chiaro. Avrei già preso appuntamento se non ci fossero più di duecento km di distanza fra noi….Grazie del suo aiuto. Cordialmente
Grazie davvero per queste parole ❤